Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

giovedì 20 ottobre 2011

Drive (2011) by Nicolas Winding Refn


Drive (2011)
di Nicolas Winding Refn

Ryan Gosling (Driver)
Carey Mulligan (Irene)
Bryan Cranston (Shannon)
Albert Brooks (Bernie Rose)
Oscar Isaac (Standard)
Christina Hendricks (Blanche)
Ron Perlman (Nino)
Jeff Wolfe (Tan Suit)


Questo è un momento di cinema in cui i vecchi autori anticonformisti sono classici e i nuovi registi di talento sono più interessanti che grandi.

Come Sorrentino, anche il regista danese di Bronson va alla conquista dell'America con un noir classico da puro cinema americano anni '40 che gli serve da piattaforma per esprimere le sue innegabili doti visive. La storia dello stuntman, all'occasione accompagnatore di rapinatori per i primi cinque minuti del colpo (salvo immediatamente dileguarsi al sesto), che di punto in bianco si ritrova a fronteggiare la criminalità organizzata losangelina per difendere una giovane mamma e suo figlio, ha il respiro e gli snodi narrativi di quel cinema che amiamo e che Hollywood troppo spesso dimentica.

Un cinema fatto di interni e esterni, illuminati benissimo da una fotografia splendida firmata Newton Thomas Sigel, e di volti, sguardi, espressioni da cinema underground che aspira a innalzarsi. La bellezza di piani sequenza e ralenti (forse un po' autocompiaciuti), come nel caso del bacio nell'ascensore prima dell'uccisione di un pedinatore mandato dai boss che il Driver si trova a fronteggiare, alla lunga distanza renderà questo film un classico.

Tutto è fluido e molto coerente, tranne alcuni intoppi nella fase centrale che denotano una sostanziale carenza di scrittura: il personaggio, freddo, robotico, antieroe che nasconde i propri buoni sentimenti nel suo sguardo di ghiaccio, viene un po' a mancare nel complesso. Le sue attività, ben presentate nel bellissimo prologo, non si incastrano pienamente con lo sviluppo della storia. Più di un altro meccanismo va a vuoto: l'iraniano Hossein Amini, ormai in pianta stabile a Hollywood, si dimostra uno sceneggiatore di ottime idee ma non di polso.

Drive è il più classico dei film dove una regia fortissima trascina verso l'alto una scrittura non alla stessa altezza: una buona opera con lampi di grande stile. Cast perfetto, ottimo soundtrack dal respiro electroclash, con un brano dell'italiano Riz Ortolani.


VP