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domenica 6 novembre 2011

Faust (2011) by Aleksandr Sokurov

  
Faust (2011)
di Aleksandr Sokurov

Johannes Zeiler (Faust)
Anton Adasinsky (prestasoldi)
Isolda Dychauk (Gretchen)
Georg Friedrich (Wagner)
Hanna Schygulla (moneylender's 'wife')
Antje Lewald (Margarete's mother)
Florian Brückner (Valentin)
Maxim Mehmet (Valentin's friend)


L'aiutante del medico Faust, mentre questi pulisce gli interni di un cadavere, chiede al suo maestro in quale parte del corpo umano risieda la coscienza. E proprio su questa domanda gira intorno l'ultima opera del maestro russo erede di Tarkovskij, ultimo episodio della tetralogia sul potere cominciata con Moloch e seguita da Taurus e Il Sole. Un potere che corrompe lo scienziato nel suo via vai di incontri e esperienze nel paesino medievale, sotto la guida di Mefistofele che lo spinge verso le debolezze: il vino, il denaro, l'omicidio e il sesso. Un senso della storia e una rilettura del mito pari a un girone dantesco: nel 4:3 fatto di immagini deformate e sguardi obliqui Sokurov riempie lo schermo di suggestioni e concede al suo personaggio, meno potente dal punto di vista sociale ma più dotato di razionalità rispetto a Hitler, Lenin e l'imperatore Hirohito, di salvare la sua anima grazie alla meraviglia della natura creata da Dio: una natura capace di rendere nullo anche un contratto con il Male firmato col sangue.

Rispetto ai migliori lavori del regista questo Faust risulta meno geometrico e più didascalico, debordante di parole. La visione è tanto affascinante quanto difficile da seguire e meno tesa per quanto impegnatissima. Non un'opera per tutti.

E colpisce che la Giuria della 68° Mostra del Cinema di Venezia abbia riconosciuto il genio di questo regista proprio con questo film. Se ne potrebbe dare una lettura quasi politica: in un'epoca in cui le produzioni cinematografiche, soprattutto quelle italiane, cercano il successo facile da cabaret, ecco premiata invece un'opera discutibile in tutti i versi ma che possiede il fascino arcigno del cinema d'autore più puro. Poco male... anche se il miglior Faust rimane quello espressionista di Murnau.


VP