Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

giovedì 5 gennaio 2012

Miracolo A Le Havre (2011) by Aki Kaurismäki


Le Havre (2011)
di Aki Kaurismäki

André Wilms (Marcel Marx)
Kati Outinen (Arletty)
Jean-Pierre Darroussin (Monet)
Blondin Miguel (Idrissa)
Jean-Pierre Léaud (le dénonciateur)
Elina Salo (Claire)
Evelyne Didi (Yvette)
Quoc Dung Nguyen (Chang)


In epoca di crisi globale eccoti dalla ricca Finlandia il solito, grande, minimalista Kaurismäki; che ti racconta una storia di ricchezza spirituale con protagonisti dei poveracci assoluti con una grazia e una leggerezza del miglior cinema possibile oggigiorno.

Uno sciucià vagamente clochard non solo salva un bambino nero clandestino dalle grinfie della polizia di frontiera, ma lo aiuta allestendo uno spettacolo pop rock di un'improbabile Bobby Solo francese a trovare i soldi per lasciare illegalmente la ridente cittadina portuale di Le Havre e raggiungere Londra. Ad accompagnare il plot principale ci sono una serie di intrecci che vedono personaggi francamente irresistibili sia aiutare che ostacolare il compimento del miracolo. Che è un miracolo di umanità e normalità, quello che purtroppo ai giorni nostri sembra ormai così distante dal nostro quotidiano.

Un film con un cuore grande così, che ha un effetto quasi terapeutico come e più di tutte le altre opere dello straordinario regista. E tra un memorabile André Wilms e una commovente Kati Outinen, in mezzo a tanta altra vecchiaia fresca e giovanile, fa impressione Jean-Piérre Leaud: il bimbo de I Quattrocento Colpi e simbolo della gioventù della Nouvelle Vague ha ormai le rughe di una vita passata. Ci si domanda come sarebbero invecchiati Hendrix, Morrison, Dean e tutti i miti americani che rimarranno forever young nella memoria collettiva. Anche questo piccolo particolare contribuisce a fare di Miracolo A Le Havre un vero e proprio inno all'Europa e ai suoi valori.


VP